Krisma at Dispenser, Radio2 Transmission Transcript (October 24, 2001)
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Immaginate di avere un prozio che vedete solo a Natale… Un anno, però,
questo prozio si sbronza e vomita nel ficus che avete in salotto...
Un’informazione così assurda, un’immagine così clamorosa surclassa qualsiasi
altro dato relativo al prozio: ogni volta che pensate a lui lo vedete che vomita
nel ficus.
Io ogni volta che penso ai Krisma me li vedo in un clamoroso playback, in cui
Maurizio fingeva di suonare, convinto, un Commodore 64 dal quale, tra l’altro,
non usciva nessun cavo: sublime!
Sono tornati i Krisma. L’unico duo tecno-pop che l’Italia abbia mai
avuto, dopo oltre undici anni di silenzio discografico riappare sul
mercato con ben due dischi: un album raccolta e un nuovo, sorprendente singolo.
La storia dei Krisma ha avvio addirittura negli anni 60, quando il cantante,
Maurizio Arcieri, capitanava il gruppo beat dei New Dada, band che ebbe – tra
l’altro – l’onore di aprire i concerti del tour italiano dei Beatles.
Lasciato il gruppo Maurizio intraprende una fortunata carriera solistica,
ottenendo grandi successi con canzoni come “Cinque
minuti e poi…”, ma presto si stanca delle melodie tradizionali e decide di
percorrere nuove strade.
Insieme alla giovane moglie Christina Moser fonda il duo dei Chrisma.
Ha avvio così una delle più interessanti e sperimentali avventure del
pop nostrano.
Attenti alle nuove sonorità e ai diversi fermenti culturali i due si
trasferiscono a Londra, dove raccolgono con entusiasmo la filosofia e l’estetica
punk e l’uso della tecnologia elettronica per produrre musica.
Con l’aiuto di collaboratori prestigiosi, tra i quali il futuro premio Oscar
Hans Zimmer, i Krisma producono album originali e avanguardistici, come “Chinese
Restaurant” e “Hibernation”,
evidentemente pensati più per un pubblico internazionale che per il sonnacchioso
mercato italiano.
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