Krisma CHyberNation - Marte Magazine new article
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A prendersi carico di questo importante compito per l’umanità è la NdA/Interno 4 che è riuscita a dare luce ad una creatura davvero speciale nel suo piccolo: Cd e libro, più outtakes ascoltabili gratuitamente online. Ma la cosa più magica sono quelle 95 pagine che, attraverso il ricordo dettagliato e lucidissimo di Maurizio e Christina, ci fanno ripercorrere in un lampo le atmosfere degli studi di registrazione più frizzanti e coraggiosi dell’epoca: dai Nemo Studios di Londra ai Philips in Olanda, fino ai prestigiosi Atlantic Recording Studios newyorkesi. Un ritratto che parte dal ricordo di Luca Frazzi sull’arruolamento di un 12enne ad una cultura, un ragazzino e il suo shock in quel 1978 nel vedere irrompere nella prima rete della tv in bianco e nero quelle quattro letterine magiche che – almeno per qualcuno – avrebbero cambiato il mondo, il punk. Erano Maurizio Arceri e Christina Moser, i loro pantaloni di pelle nera, t-shirt strappate, cravatte sottili e spille da balia a traforare le guance. La scena musicale italiana, dominate da Venditti e De Gregori, non poteva evitare di guardarli con sospetto mentre da Londra arrivavano voci indignate sui Sex Pistols e sui Clash. I Krisma stavano portando qualcosa di decisamente nuovo, ma quando anche il punk era cosa conosciuta non c’era niente di meglio che cambiare ancora. Beh, in Italia è sempre stato così, o sei troppo avanti per essere capito o sei nella più logorante media.
Preziosissima la lunga chiacchierata di Joyello con i Krisma. Qualcosa che non poteva andare sprecata in una rivista per poi essere abbandonata chissà dove. Ma da racchiudere qui in un libretto, come cimelio che custodisce umori e verità di un tempo tutto italiano in cui, ancora più di adesso, la libertà artistica dovevi guadagnartela, viverla intensamente e spesso, come oggi, era meglio cercarla fuori dall’Italia. Maurizio e Christina ci sono riusciti e l’hanno fatto alla grande, lo si legge ancora oggi nei loro occhi in ogni apparizione televisiva, mentre raccontano dei loro incontri del terzo tipo o della ormai straraccontata storiella del fingerjob. Si scopre come ancora oggi questi due marpioni dell’elettronica sono pieni di voglia di fare, voglia di reinventarsi trovando tutti i mezzi disponibili: ReBirth, canali satellitari, collaborazioni…
E CHyberNation è un’inedita occasione per scoprire proprio quelle collaborazioni che forse non si immaginavano troppo facilmente: da quella con Martin Hannet (storico produttore dei Joy Division) in “Water”, a quella con Hans Zimmer in “Cathode Mamma”, Arto Lindsay in “Nothing to do with the dog”, Ahmet Ertegün (tra i tanti ha scoperto Led Zeppelin e Yes), Vangelis e Niko Papathanassiou. E poi il loro mondo di cose e musica fatta seguendo solo la voglia per il nuovo, la Casio MT-65 e il loro invidiatissimo sequencer Krismino.Tante anche le curiosità come il brano scritto da Maurizio, “Suffocation”, per l’album solista di Vangelis See You Later, il cui tema principale venne poi ripreso per la colonna sonora di Blade Runner. O come in origine “Nuova Ossessione” dei Subsonica, scritta da Christina, si chiamasse “Buona Visione”. Ma questo non è che una goccia nel mare.
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