Dieci Stratagemmi 2004 Press Cuts
Press cuts page in Krisma's Memorabilia section
Si sa quali irreversibili guasti provochi la musica giovane italiana: balbuzie, crisi di crescenza, torpore sanremino, ottundimento, vizio solitario, vampirismo, visioni di karaoke, abbassamento ormonale, insana fame di Nutella; davanti all'ugola a bagnomaria dei Masini e delle Pausini i compact si sfasciano, i sederi si ingrossano, l'orecchio si paralizza. Droga nefasta, con tutti i suoi Festivalbar, insegna a indossare abiti fuori moda, a innamorarsi di cantanti gelatinosi, a umiliare i genitori per mezzo di strilli più forti di un rutto d'elefante.
Anche sulla sponda opposta, popolata da un manipolo di maniaci chitarrosi alla ricerca di una via italiana al rock, la situazione è disperata, ma non seria: tolto quel diavolo timorato di Vasco Rossi, ecco un bel pollaio addormentato dagli infrasuoni, capace solo di scimmiottare le smorfie e le chiome dei divi anglo-americani. Nel guado, nobile e immobile, si trova a galleggiare la canzone d'autore; una zattera che si è rovinosamente alterata e trasformata e svuotata nel corso di un paio di decenni alla stregua di un qualsiasi altro prodotto di consumo superfluo.
Quindi la piccola comunità di Sabaudia ha accolto in ginocchio due geni malriconosciuti dellla musica italica: Maurizio Arcieri e Kristina Moser, in arte Krisma, reduci da una nottata sbomballante al Cocoricò di Riccione e soggiornanti da Paolo Giaccio,
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